(AGI) – Roma, 31 ott. – Tradotto in numeri, da oggi oltre 1 milione e 60mila persone, piu’ di 640mila famiglie, distribuite in 377 comuni, sono entrate defintivamente nell’ambiente televisivo digitale. E’ la piu’ vasta area digitale di tutta Europa e questo conferma – ha detto Romani – il primato italiano nel percorso verso il digitale terrestre in tutto il Paese, percorso che dovra’ essere ultimato – come nel resto del Vecchio continente – entro il 12 dicembre 2012. E a questo punto non e’ azzardato ipotizzare che l’Italia arrivi a quella scadenza non con un “gigantesco switch off” ma in misura piu’ contenuta e tranquilla, perche’ nel frattempo diverse altre regioni italiane saranno gia’ state digitalizzate.
Il sottosegrtetario alle Comunicazioni – in conferenza stampa con Andrea Ambrogetti, presidente DGTVi; Egidio Viggiani, segretario generale di DGTVi e direttore affari generali e istituzionali di DFree-SportItalia; Luca Balestrieri, responsabile della Rai per il settore digitale, oltre ai rappresentanti del dicastero delle Comunicazioni che hanno guidato questa fase della transizione – ha infatti rilevato che proprio i risultati positivi ottenuti in Sardegna inducono a moltiplicare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo di portare il digitale nei prossimi mesi in realta’ come Roma, Napoli, Torino, coprendo cosi’ il 30 per cento dell’intera popolazione italiana, e dove il passaggio alla nuova tecnologia e’ previsto avvenga entro la fine del 2009. Ed anzi il calendario di transizione al digitale, approvato dall’Agcom e articolato in 16 aree tecniche in cui e’ stato suddiviso il territorio nazionale, e’ tale che entro il 2010 il settanta per cento degli italiani potra’ usufruire della nuova tecnologia, e quindi della nuova televisione. Il calendario di switch off e’ fatto di otto diversi archi semestrali, cosi’ da garantire una continuita’ radioelettrica fra le diverse aree, una ripartizione equilibrata tra nord, centro e sud del Paese, oltre che omogenea anche in riferimento alla presenza di famiglie economicamente o socialmente disagiate, cosi’ da consentire un’erogazione di contributi statali bilanciata per ciascuno dei quattro anni di durata del processo di transizione. (AGI)
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