(AGI/ITALPRESS) – Roma, 30 apr. – “Il nostro obiettivo reale e’ quello di raggiungere quota 30 medaglie. Il muro oltre il quale c’e’ la prestazione straordinaria. Sotto 27 medaglie vorrebbe dire che siamo andati maluccio. Finire vicini a 20 medaglie uguale fallimento. Ma se prendo 23 medaglie e 12 di queste sono d’oro il discorso cambia”. A 100 giorni dall’inizio dei Giochi di Pechino, per Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni, e’ tempo di previsioni. L’Italia punta a fare meglio di Atene 2004 dove, nel medagliere, fini’ ottava dietro la Francia e anche in Cina si prevede “una lotta spietata, all’ultima medaglia, tra Stati Uniti, i miei favoriti, e Cina – continua Pagnozzi – Terza superpotenza la Russia. Poi con l’Italia ci sono cinque Paesi: Australia, Francia, Germania, Giappone e Gran Bretagna. Con un po’ di fortuna, quanto a ori, qualcuna di queste ce la mettiamo dietro, Francia inclusa”. Per la spedizione a Pechino l’Italia punta forte sul nuoto, scherma “e al terzo posto metto la ginnastica, che sta crescendo in modo incredibile. Quarto posto per la canoa, quinto tiro a volo, sesto arco che puo’ andare sul podio in tutte le gare, settimo canottaggio, ottava la boxe, una new entry”. Ma il segretario del Coni nutre anche grande fiducia nel ciclismo (“Bettini e Ballerini si intendono a meraviglia”), atletica (“sui 50 km di marcia di Schwarzer puntiamo molto”) e calcio, dove sogna come portiere titolare della nazionale di Casiraghi Gigi Buffon. Per quanto riguarda il portabandiera, Pagnozzi confessa che “mai scelta e’ stata cosi’ difficile. Penso che chi risponde a tutte le caratteristiche sia Rosolino, primo atleta insieme a Fioravanti a vincere l’oro olimpico nella storia del nuoto e detentore del record di medaglie al collo, ben 58. Senonche’ Massimiliano, come Bettini e Cassina, altri due candidati, sara’ in gara il giorno dopo l’apertura, con grandi rischi di affaticamento. La scelta avverra’ piu’ avanti”. Una battuta infine su Tibet e liberta’ d’espressione. “Gli atleti potranno dire in qualunque posto, conferenze stampa incluse – sottolinea – quello che si sentoni. Spiegheremo a tutti, a voce e per iscritto, i rischi che si possono correre se si esagera. Nessuna censura, ci vorra’ solo buon senso e buon gusto”. (AGI/ITALPRESS)
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