(AGI)- Pescara, 30 nov.- L’assessore comunale all’urbanistica di Pescara, Tommaso Di Biase, invita ad opporsi alla realizzazione del progetto Grand Prix One - Parco Mediterraneo, presentato alla Regione Abruzzo dalla societa’ dublinese Gardner Industries Limited. Nel corso di una conferenza stampa l’assessore Di Biase, alla presenza di rappresentanti di associazioni di categoria del commercio,degli Ordini professionali dei geologi, degli ingegneri e degli architetti, e delle associazioni ambientaliste,ha spiegato le ragioni del no.
“Ho preso visione del progetto - ha detto di Biase - in quanto componente del Collegio di vigilanza del Prusst La Citta’ Lineare della Costa e ho ritenuto doveroso dare la massima informazione su un’ipotesi, a mio parere, molto preoccupante per un territorio assai delicato: parliamo, infatti, di una vasta area esondabile del fiume Pescara”. Le societa’ impegnate nel progetto sono Parco Mediterraneo Srl per lo sviluppo immobiliare, Studio Merlino Progetti per la progettazione, Main Street e MBO Consulting per la commercializzazione e la gestione, Mediobanca SpA quale financial advisor e Les Gitanes per la comunicazione e l’immagine.
Il progetto riguarda un ‘area di oltre 1 milione di metri quadrati, localizzato nel comune di Cepagatti, nei pressi del casello Pescara-Roma dell’A25. L’intervento prevede diversi spazi (150.000 metri quadrati da immettere sul mercato) destinati a grandi strutture commerciali, ricettive, parcheggi, e un autodromo. L’assessore ha fatto notare che l’area interessata si trova sulle sponde del fiume Pescara e, dunque, a rischio idraulico.
“Da dichiarazioni pubblicate - ha aggiunto Di Biase- su riviste specializzate dai leasing advisor del Grand Prix One, la sua inaugurazione viene data per prossima: dovrebbe avvenire tra la fine del 2008 e la fine del primo semestre del 2009. Nell’annunciare cio’ - ha sottolineato - hanno presentato le cifre sulla superficie affittabile, quelle sulle previsioni occupazionali, hanno esposto le filosofie dei gruppi economici impegnati nell’operazione e le motivazioni della scelta abruzzese, anche facendo riferimento alle intuizioni di Jarno Trulli. Hanno pero’ evitato di dire che l’area interessata e’ sulle sponde del fiume Pescara e che, come rilevo dal Piano di difesa dalle alluvioni della Regione Abruzzo, e’ interamente inclusa nella fascia piu’ delicata, totalmente inedificabile”. Nella cartografia del Piano, secondo Di Biase, l’ambito rientra, infatti, nella classe di pericolosita’ idraulica molto elevata. L’assessore inoltre ha espresso la preoccupazione che “un intervento - ha detto- di cosi’ grande scala, un’area doppia rispetto a quella del non lontano centro commerciale Megalo’, richieda massicce opere di protezione dal rischio idraulico che, come insegnano le piu’ moderne teorie, comportano grandi rischi. Le aree esondabili sono fondamentali per la loro capacita’ di assorbire con naturalita’ le piene dei fiumi. L’eccessivo arginamento dei corsi d’acqua determina l’accelerazione dei flussi senza possibilita’ di deflusso degli stessi. E, come assessore di Pescara, non posso non preoccuparmi dei rischi che la citta’, posta a valle e non lontano da Cepagatti, correrebbe in futuro”.
Oltre all’aspetto ambientale Di Biase ha poi messo in evidenza quelle di carattere sociale ricordando che “il massiccio insediamento di grandi strutture commerciali nella valle del Pescara, la piu’ intensa concentrazione in Italia, e’ fonte di preoccupazione per un settore economico importante e diffuso nella nostra citta’”. Di Biase ha, quindi,auspicato, la nascita, in maniera autonoma, di un comitato di difesa ambientale e sociale di Pescara. L’assessore, infine, ha anche annunciato che il progetto riguardante la realizzazione di un nuovo ponte in via Aterno, il cui costo si aggira attorno ai nove milioni di euro, e’ stato inserito nel piano triennale e che e’ anche stato quasi interamente finanziato, “non dal Comune - ha precisato- o da privati, ma da enti pubblici”.(AGI)
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