(AGI/ITALPRESS) - Roma, 30 ott. - Il primo raduno dell’under 20 diretta da Pino Sacripanti e’ l’occasione, per Carlo Recalcati, di un’ulteriore analisi dello stato di salute del basket azzurro dopo la delusione agli Europei che e’ costata all’Italia la partecipazione ai Giochi Olimpici. Ed il problema che affligge la Nazionale resta a monte: riguarda i giovani, la loro formazione, la possibilita’ di un ricambio generazionale in un campionato che continua a parlare troppe lingue diverse dall’italiano. “Niente e’ cambiato da quello che dissi a Madrid - sottolinea Recalcati in un incontro con la stampa al PalaPostePay della Stella Azzurra - Devo continuare a pescare da dove ho pescato fino ad ora: pero’ il risultato negativo della scorsa estate non e’ tutto da buttare, abbiamo cominciato a rinnovare la Nazionale e se questi ragazzi dell’under 20 lavorano bene, hanno davanti una grande chance”. Non tutto dipende pero’ dalla loro voglia e impegno perche’ resta il problema della formazione dei giovani cestisti di casa nostra, un impegno che secondo Recalcati i club non si vogliono assumere: “Continuo a sentire che i problemi ci sono, ma tocca ad altri risolverli. Nel movimento non c’e’ buona volonta’ ed io alleno soltanto senza decidere. Posso solo proporre: fosse per me, si farebbe come in Russia, due italiani nel quintetto e poi tutto il resto”. La Lega, pero’, per il ct azzurro e’ sorda alle esigenze dell’Italbasket: “Ci sarebbe bisogno o di una persona che imponga a tutti una soluzione, o che tutti rinuncino a qualcosa. Non dico di fare come in Serbia, dove giocano tanti giovani perche’ i migliori stanno all’estero e gli stranieri sono pochi, ma come in Francia o in Spagna si’: qui esiste un campionato under 21 con tutte le societa’ piu’ importanti, che completano la formazione dei loro giocatori. Da noi, invece, il torneo under 21 fa ridere: quando ero allenatore a Siena proposi un campionato giovanile per professionisti, ma l’idea fu scartata per motivi economici”. Per fortuna anche la nuova stagione sopperisce alle mancanze ‘politiche’ con talenti da tenere sotto osservazione: “Cinciarini a Biella sta facendo molto bene e dovrebbe essere di esempio a molti italiani: meglio rinunciare a qualche soldo pur di andare in una squadra dove potersi esprimere. E poi c’e’ Poeta, che fa passi da gigante: quest’anno e’ il play incontrastato di Teramo e si sta anche disciplinando tatticamente”. Due elementi che in futuro potrebbero tornare utile ad una Nazionale che potra’ sempre contare sui suoi gioielli da esportazione come Belinelli e Bargnani. (AGI)
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