TORINO 2006: LE DISCIPLINE: IL PATTINAGGIO DI FIGURA
Tuesday, January 31st, 2006(AGI/DS) Milano, 31 gen. - Il pattinaggio di figura, o artistico, partecipa alle Olimpiadi fin dal 1908, nella quarta edizione estiva dei Giochi.
La storia. Il Pattinaggio di figura fu di scena anche ad Anversa 1920. Le tre prove di artistico fanno parte del programma olimpico invernale sin dalla I Olimpiade Invernale del 1924 a Chamonix, mentre la danza su ghiaccio venne aggiunta ai Giochi di Innsbruck 1976. La principale distinzione tra le discipline di artistico e di danza, infatti, e’ una questione storica. Nel XVII secolo si ebbe una prima distinzione tra il pattinaggio di velocita’ e quello di figura, con la nascita del primo Skating club a Edimburgo, in Scozia (1647). Nel 1863 a Vienna un maestro di ballo, Jackson Haines, fondo’ una scuola di pattinaggio che diede il via alla disciplina moderna. Nel 1896 si svolse il primo Mondiale di specialita’, riservato a soli uomini, a San Pietroburgo. Nel 1908 ci fu appunto l’ammissione ai Giochi Olimpici (oro allo svedese Ulrich Salchow, inventore di uno dei salti che ancora oggi rendono spettacolare lo sport), e il primo mondiale riservato anche alle donne e alle coppie d’artistico. La danza su ghiaccio, riservata alle coppie, e’ specialita’ mondiale solo dal 1952, e olimpica dai Giochi di Innsbruck 1976 dopo aver fatto da disciplina dimostrativa a Grenoble 1968.
Il pattinaggio artistico, sia nell’individuale che a coppie, si svolge nell’arco di due prove: il programma originale, della durata di 2′40′ con otto movimenti obbligatori collegati da passi, e il pattinaggio libero, della durata di 4′ per le donne e le coppie e di 4′30′ per gli uomini. I ’singolaristi’ eseguono salti, combinate di salti, trottole e spirali, le coppie eseguono movimenti simmetrici o in parallelo con salti sia separati che lanciati, trottole all’unisono o in figura unica, sollevamenti acrobatici. La danza, che e’ esclusivamente a coppie, prevede passi piu’ codificati ed esclude salti e sollevamenti oltre la linea delle spalle. E’ una disciplina piu’ regolamentata che si basa su due danze obbligatorie, secondo una sequenza di passi prestabiliti; una danza a schema originale con ritmo obbligatorio, in qui la coppia sceglie la musica ma ritmo e battute al minuto sono fissate dalla International skating union, e una danza libera, della durata di 4′.
I punteggi: fino a due stagioni fa agli atleti venivano assegnati, dopo ogni prova, due ‘voti’, uno per il merito tecnico e uno per quello artistico, che andavano dallo 0 al 6.0, a seconda dei parametri fissati dai giudici a bordo pista. Ogni giudice stilava una propria classifica, e alla fine era proprio la media delle posizioni ottenute in graduatoria ad attribuire agli atleti o alle coppie un ranking. Il sistema pero’ e’ stato ampiamente contestato in piu’ occasioni, ed e’ stato modificato con una piu’ complessa valutazione per parametri di ogni elemento eseguito dall’atleta. Uno specialista tecnico valuta in tempo reale il livello di difficolta’ di ogni elemento, coadiuvato da un assistente e da un controllore che possono rettificarne eventuali errori. Gli altri nove giudici possono cosi’ valutare liberamente la qualita’ d’esecuzione di ogni elemento e delle cinque componenti del programma attribuendo un punteggio a ciascuna, senza creare un paragone diretto tra gli atleti. I punteggi vengono poi sommati per attribuire il ranking. Il punteggio piu’ alto e quello piu’ basso vengono scartati di default. Ogni elemento tecnico riceve una valutazione dal -3 al +3 che viene algebricamente sommata al valore attribuito all’elemento dallo specialista tecnico. La somma di tutti gli elementi costituisce il Total Element Score. Ai componenti del programma viene invece assegnato un punteggio che va da 0 a 10 con incrementi di quarto di punto. Le componenti sono: abilita’, transizioni, performance/esecuzione, coreografia e interpretazione. Il risultato finale di ogni atleta e’ la somma dei risultati ottenuti nelle due, o quattro, prove. Il punteggio piu’ alto vince e, in caso di parita’, prevale chi ha ottenuto il risultato migliore nell’ultima prova (il programma libero).
Red/Tri