(AGI) - CdV, 28 feb. - ‘Il presunto passato della Juventus non credo che possa annullare i meriti indiscussi di una grande squadra di non comuni atleti’. Il card. Fiorenzo Angelini, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, getta acqua sul fuoco delle polemiche di questi giorni, nel suo intervento settimanale a ‘Non solo Sport’, il programma sportivo del lunedi’ mattina di One O Five Live, il canale in Fm della Radio Vaticana. ‘La giustizia, certamente da rispettare, non puo’ essere elogiata per la sua lentezza e lunghezza. Possibili ed eventuali pene, certamente, possono essere di severo monito per l’ambiente, per tutti, ma non possono annullare i meriti sportivi, indiscussi, della squadra’, sottolinea il porporato in merito al processo doping a carico della Juventus aperto presso il Tribunale di Torino. ‘Il processo doping - continua Angelini - continua a dimostrare che lo sport puo’ perdere la sua fondamentale identita’ per trasformarsi nelle piu’ banali delle alterazioni traducendosi nella slealta’, nella disonesta’, in realta’ e sfumature che nulla hanno a che fare con lo sport vero, una realta’ che esalta il corpo e lo spirito e si impone come una realta’ fortemente sociale per tutti’. Secondo il cardinale romano, ‘i medici sportivi hanno una gravissima responsabilita’. Infatti, anche se ‘certamente una cultura medica, spesso - rileva Angelini hanno una scarsa cultura umanistica. Hanno una assoluta ignoranza di etica religiosa, spirituale e morale, direi, come sacerdote, cristiana’. ‘Lo ripeto - conclude il porporato - i medici sportivi hanno bisogno di farsi una cultura non solo sanitaria ma anche filosofica, etica, altrimenti l’ignoranza puo’ facilitare il rischio di commettere errori di questo tipo’. (AGI)